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"Il miglior modo per imparare a fare un film è farne uno"

Stanley Kubrick

Breve storia di (quasi) tutto quello che abbiamo fatto

Kinocchio STORY

PILLOLE DI CINEMA

  • Kinocchio è una specie di palestra dove uno viene per farsi muscoli mentali e creativi, un luogo dove si fa esercizio e si respira un’aria di benessere dal punto di vista creativo. C’è fermento, emozione, discussione. Ce ne fossero di posti così! Quindi io vengo a Kinocchio per respirare, come si fa alle terme.

    Matteo Bellizzi 2016
  • Nello scrivere per il cinema sono fondamentali i primi 5 minuti. Devi trasmettere subito qualcosa allo spettatore. Nello scrivere per il web sono fondamentali i primi 5 secondi.

    Federico Fava 2016
  • I nostri sensi convivono ma isolarli può essere interessante. Spesso trascuriamo il paesaggio sonoro a vantaggio di quello visivo.

    Franco Piavoli 2012
  • Oggi puoi fare una roba forte con l’Iphone, non abbiamo più scuse. Una qualunque videocamera che costi qualche centinaio di euro è superiore tecnologicamente a cosa aveva Hitchcock per girare i suoi film. E quindi perché non sento mai dire tra di noi: “non sono riuscito a girare il film che avevo in mente perché l’ho scritto di merda”?

    Sergio Basso 2017
  • Quando in un documentario togli l'immagine, perdi delle cose ma ne guadagni altre. Sacrifichi l'immagine ma privilegi l'immaginazione.

    Matteo Bellizzi 2016
  • Per creare una storia serve un ordine naturale delle cose. Il narratore è colui che interroga questo modo di accadere delle cose e lo mette in discussione.

    Wu Ming 2 2013
  • Come diceva l'alpinista Bonatti, la realtà è il 20% della vita, il resto lo dobbiamo riempire noi, con l'immaginazione. Bisogna immaginare per salvarsi.

    Paolo Martino 2016
  • Trovo Kinocchio interessantissimo perché abbiamo un forte cinema documentario in Italia ma sempre meno scuole e avere dei laboratori così aperti penso sia fondamentale per creare nuovi registi. Anche io sono passata per laboratori così e ancora ringrazio per le possibilità che mi hanno dato.

    Irene Dionisio 2016
  • Il film è in continua evoluzione e non sempre, anzi mai, riesci a fare quello che è nelle tue intenzioni perché la realtà è imprevedibile.

    Alina Marazzi 2012
  • Credo che il documentario di creazione sia riuscito nel momento in cui mette in gioco la relazione, esprime in maniera chiara il punto di vista dell'autore rispetto a questo tema. In film ciò che coinvolge, tocca, emoziona è sentire che l'autore si è messo in gioco.

    Alina Marazzi 2012
  • Quando realizziamo un film dobbiamo riuscire a trovare una chiave di narrazione, individuare un orizzonte emotivo.

    Andrea Segre 2012
  • Se noi andiamo a togliere una scena, a levare tutto quello che è in più, tutto quello che è retorico, come nella scultura andiamo a rivelare l'anima, levando tutto quello che è superfluo, noi tiriamo fuori quello che è dentro, l'essenza, il nucleo.

    Marzia Mete 2009
  • Come fa un regista a far montare il proprio film ad un montatore? È come una donna che portasse in grembo un figlio e lo facesse partorire ad un'altra.

    Marzia Mete 2009
  • Ci vuole un buon motivo per cambiare inquadratura, se non c'è quel motivo non si taglia.

    Marzia Mete 2009
  • La videocamera è un mezzo brutale, come lo è la narrazione. Quando narriamo ci prendiamo l’arroganza di pensare che le cose abbiano un inizio e una fine e quindi dobbiamo prenderci una responsabilità.

    Paolo Martino 2016
  • La cosa più importante da saper sottrarre è la propria aspirazione personale. Togliete voi come registi, mettete voi come esseri umani. Capite perché vi interessa umanamente raccontare quella cosa. Se io fossi partito per fare il regista, mi sarei divertito di meno.

    Andrea Segre 2012
  • Nel momento in cui si vuole scrivere una storia, bisogna mettere in gioco se stessi. Se non ci si immette profondamente in relazione con quel tema si rallenta il processo che può portare a capire qual è il tuo sguardo sul mondo.

    Alina Marazzi 2012
  • La dimensione del laboratorio è interessante innanzitutto per il tema, che è giusto, che è forte, che è importante. E devo dire che da questo punto di vista i giovani dimostrano, come sempre, di avere sensibilità, al di là dei luoghi comuni di certi giornalisti. Una sensibilità che si preoccupa del futuro del mondo, non solo dell’immediato, del senso del vivere civile.

    Giorgio Diritti 2013

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